Olio su tela di juta, 120×90 cm
1990

Corrado Porchietti nasce a Savigliano (CN) nel 1950.
Si diploma all’Accademia Albertina nel 1973. Ha attraversato stagioni differenti, guidato da un’identità problematica e spesso aggressiva, testimonianza di un rapporto difficile sia con la realtà circostante sia con se stesso.
Il suo linguaggio figurativo, tra commedia e tragedia, si è affinato, dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Torino, frequentando il corso di pittura del maestro Piero Martina e prendendo come modelli Francesco Casorati e Nino Aimone.

Nell’opera di Porchietti l’influsso della produzione degli esordi rimane facilmente rintracciabile.
In relazione alle scelte cromatiche se le tonalità passano da chiassose e sgargianti a più cupe e fumose, queste sono comunque squarciate da lampi di colore acceso, di verde limone, acido, di rosso o d’arancio. Fondate su un mix alchemico di sogno, mistero, gioco e cartone animato, le opere attuali sono realizzate dall’artista in modo sempre nuovo e sorprendente; pare che ogni dipinto voglia essere in qualche maniera un’allegoria, un racconto travestito da burla o beffa sottile.