Orario: Sabato e Domenica 15:00-18:00

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Deposizione

Acrilico su tela
1985

Oscar Di Prata (1910-2006)
È stato uno dei più noti artisti bresciani del Novecento, ed è stato allievo di Gaetano Cresseri e Giuseppe Trainini. Particolarmente noto per i suoi affreschi e mosaici. A diciotto anni si iscrive all’Accademia di belle arti di Venezia, dove emerge il suo talento per la pittura. Durante la guerra, viene fatto prigioniero e recluso in India. Finita la guerra, torna a Brescia, dove riprende l’attività. In seguito viaggia in Francia e in Olanda, dove dipinge vari paesaggi che ritraggono Parigi ed Amsterdam. A partire dagli anni Cinquanta Di Prata arriva a sfiorare l’astrattismo, seguendo l’esempio di Nicolas De Staël, e si fa più evidente la sua profonda religiosità. Verso la fine del secolo, la sua pittura torna a riallacciarsi al passato.

“Ero un ragazzino versato per la pittura. Ho iniziato a otto, dieci anni. I miei genitori hanno capito quanto l’arte fosse importante per me. Mi hanno iscritto alle scuole serali d’arte. Quando avevo quindici anni, la mamma è riuscita a regalarmi, con grande sacrificio, un cavalletto traballante. Io aprivo la finestra della stanza e un uccellino, al quale quotidianamente offrivamo briciole sul davanzale, balzava sul cavalletto, poi mi saltava sulla spalla e sulla testa. Non ricordo esattamente i miei primi soggetti. Mi sembra che fossero piccoli paesaggi. Una casa, un sentiero, una santella, qualcosa che, già allora, aveva la dimensione di una fuga dall’obbligo del vero. Ecco, sentivo la necessità di trasfigurare la materia. Non ho mai copiato alcun quadro, nemmeno per imparare. Ho sempre tenuto alla mia libertà espressiva”.

Estratto della conversazione dell’artista con Maurizio Bernardelli Curuz

OSCAR DI PRATA



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